La Polizia Idraulica è la materia che regolamenta, autorizza e gestisce la realizzazione e il mantenimento di opere nonché le attività da realizzarsi all’interno delle aree demaniali fluviali e nelle relative fasce di rispetto di 10 metri.
La normativa di riferimento è ancora il Regio Decreto n. 523 del 25 luglio 1904, l’attività è presidiata dalle Sedi territoriali regionali (ex Geni Civili). Nella normativa sono evidenziate le opere e le attività permesse o vietate nelle aree del demanio idrico fluviale definite nei disegni allegati.
Regione Lombardia ha mantenuto la competenza sul reticolo idrico principale e ha delegato ai Comuni con L.R. n. 1 del 5 gennaio 2000 la competenza sul reticolo idrico minore. Tale provvedimento demanda, quindi, ai Comuni la responsabilità di identificare il reticolo di propria competenza, effettuare la manutenzione sullo stesso e applicare i canoni per l’occupazione delle aree demaniali.
Il primo provvedimento emanato da Regione Lombardia in materia di Polizia Idraulica è la Dgr. n. 7868 del 25 gennaio 2002; con questo atto:
• viene individuato il reticolo idrico principale di competenza regionale (Allegato A)
• vengono stabiliti i criteri e gli indirizzi per la definizione del reticolo minore e per lo svolgimento dell’attività di Polizia Idraulica (Allegato B)
• vengono determinati i canoni regionali di Polizia Idraulica (Allegato C)
• infine, viene individuato il reticolo dei corsi d’acqua gestiti dai Consorzi di Bonifica (Allegato D)
Detta delibera è stata in seguito modificata e integrata con vari atti successivi.
Nel 2011, Regione Lombardia ha raggruppato tutti i provvedimenti precedenti in un atto unico che, anno dopo anno, viene aggiornato.
L’ultimo provvedimento è la Dgr n. 883 del 31 ottobre 2013 “Reticoli idrici regionali e revisione canoni di occupazione delle aree del demanio idrico”. Il nuovo provvedimento contempla modifiche a quasi tutti gli allegati che compongono la delibera e, in particolare, prevede la variazione e l’aggiornamento delle diverse tipologie di canone.
Le dinamiche legislative regionali rendono, quindi, sempre più pressante per gli Enti Locali la necessità di conoscere e governare il reticolo idrico minore, mettendo in atto le funzioni relative all’adozione di provvedimenti di polizia idraulica al fine di incentivare la prevenzione del rischio idrogeologico e la buona manutenzione del demanio idrico.
Nel dettaglio, per la definizione dei canoni e lo svolgimento delle attività di polizia idraulica da parte dell’Amministrazione Comunale sui tratti di reticolo idrico minore, devono essere svolte le attività di seguito specificate:
1) rilievo e restituzione cartografica di tutti gli elementi soggetti a canone tramite apposita strumentazione GPS, riportando così, come da normativa, tutte le attività e/o opere che, qualora occupino area demaniale, sono sottoposte a riscossione di canone;
2) creazione di un data base in ambiente GIS, come previsto dall’Allegato B – punto 7 “Documentazione informatica per gli aggiornamenti cartografici” della D.g.r. 883/2013;
3) implementazione del codice di calcolo per la determinazione dei canoni, come previsto dall’Allegato C – della D.g.r. 883/2013.