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Riordino dei reticoli idrici di Regione Lombardia, revisione dei canoni, di polizia idraulica D.g.r. 883 del 31 ottobre 2013, in sostituzione della D.g.r. 4287 del 25 ottobre 2012.

La Polizia Idraulica è la materia che regolamenta, autorizza e gestisce la realizzazione e il mantenimento di opere nonché le attività da realizzarsi all’interno delle aree demaniali fluviali e nelle relative fasce di rispetto di 10 metri.
La normativa di riferimento è ancora il Regio Decreto n. 523 del 25 luglio 1904, l’attività è presidiata dalle Sedi territoriali regionali (ex Geni Civili). Nella normativa sono evidenziate le opere e le attività permesse o vietate nelle aree del demanio idrico fluviale definite nei disegni allegati.
Regione Lombardia ha mantenuto la competenza sul reticolo idrico principale e ha delegato ai Comuni con L.R. n. 1 del 5 gennaio 2000 la competenza sul reticolo idrico minore. Tale provvedimento demanda, quindi, ai Comuni la responsabilità di identificare il reticolo di propria competenza, effettuare la manutenzione sullo stesso e applicare i canoni per l’occupazione delle aree demaniali.
Il primo provvedimento emanato da Regione Lombardia in materia di Polizia Idraulica è la Dgr. n. 7868 del 25 gennaio 2002; con questo atto:
• viene individuato il reticolo idrico principale di competenza regionale (Allegato A)
• vengono stabiliti i criteri e gli indirizzi per la definizione del reticolo minore e per lo svolgimento dell’attività di Polizia Idraulica (Allegato B)
• vengono determinati i canoni regionali di Polizia Idraulica (Allegato C)
• infine, viene individuato il reticolo dei corsi d’acqua gestiti dai Consorzi di Bonifica (Allegato D)
Detta delibera è stata in seguito modificata e integrata con vari atti successivi.
Nel 2011, Regione Lombardia ha raggruppato tutti i provvedimenti precedenti in un atto unico che, anno dopo anno, viene aggiornato.
L’ultimo provvedimento è la Dgr n. 883 del 31 ottobre 2013 “Reticoli idrici regionali e revisione canoni di occupazione delle aree del demanio idrico”. Il nuovo provvedimento contempla modifiche a quasi tutti gli allegati che compongono la delibera e, in particolare, prevede la variazione e l’aggiornamento delle diverse tipologie di canone.
Le dinamiche legislative regionali rendono, quindi, sempre più pressante per gli Enti Locali la necessità di conoscere e governare il reticolo idrico minore, mettendo in atto le funzioni relative all’adozione di provvedimenti di polizia idraulica al fine di incentivare la prevenzione del rischio idrogeologico e la buona manutenzione del demanio idrico.
Nel dettaglio, per la definizione dei canoni e lo svolgimento delle attività di polizia idraulica da parte dell’Amministrazione Comunale sui tratti di reticolo idrico minore, devono essere svolte le attività di seguito specificate:
1) rilievo e restituzione cartografica di tutti gli elementi soggetti a canone tramite apposita strumentazione GPS, riportando così, come da normativa, tutte le attività e/o opere che, qualora occupino area demaniale, sono sottoposte a riscossione di canone;
2) creazione di un data base in ambiente GIS, come previsto dall’Allegato B – punto 7 “Documentazione informatica per gli aggiornamenti cartografici” della D.g.r. 883/2013;
3) implementazione del codice di calcolo per la determinazione dei canoni, come previsto dall’Allegato C – della D.g.r. 883/2013.